Elide Cenacchi

…ero la staffetta di “Bulow”, il mio nome di battaglia era “Maria”…
…facevo da raccordo fra il CUMER di Bologna e la provincia di Ravenna…
…di giorno i compagni dovevano stare nascosti e così ci muovevamo noi, era pericoloso. C’erano tedeschi ovunque. Se ti prendevano, ti facevano parlare e poi ti fucilavano…
…io usavo una bicicletta da uomo, perché era più veloce. Non mi stava dietro nessuno…
…avevamo degli orari da rispettare. Se tardavi, chi ti aspettava doveva distruggere tutti i documenti e scappare. Pedalavamo anche per 150 Km al giorno. Ho fatto così tanta strada da poter girare attorno al mondo…
…una volta iniziarono a bombardare. Vicino c’era la casa di un contadino. Corsi dentro. Il padrone di casa stava abbracciando una colonna, io abbracciai lui. Avevo paura. Rimanemmo così, fino a che le bombe non smisero di cadere. Quando me ne andai, lui, imbarazzato mi disse: signorina, nessuno mi aveva abbracciato così forte…
…Virginio Zoffoli venne a casa mia perché conoscevo la zona e dovevo portarlo da un compagno. Non sapeva che lo avevano seguito. Ci arrestarono e ci portarono in Questura a Ravenna. Non mi toccarono, ma lui e gli altri che erano nelle celle di sotto furono torturati. Sentivo
le sua urla dalla mia cella. Quando lo riportarono di sopra gli vidi la schiena, era nera per le botte che aveva preso…
…se tornassi indietro, rifarei tutto.

You cannot copy content of this page